30 TONNELLATE DI BOTTONI

Di Marina Isaia

Una vecchia fabbrica di bottoni inglese, in attività da ben 104 anni, a gestione familiare, a causa di una forte contrazione nelle vendite, ha deciso di chiudere i battenti.

Il proprietario dell’azienda temeva di non riuscire a smaltire le migliaia di bottoni giacenti in magazzino e rimasti invenduti e temeva di sobbarcarsi anche gli ingenti costi di smaltimento, infatti sarebbero finiti in discarica. Stiamo parlando di ben 30 tonnellate di bottoni il cui valore si aggira in circa 1,5 milioni di sterline, bottoni fatti di plastica, metallo, vetro, madreperla e legno d’ulivo.

Ai Weiwei, il grande artista cinese, ha risposto con un cinguettio a un tweet pubblicato dalla Brown & Co Buttons, fabbrica con sede a Croydon, chiedendo di poterli avere tutti.

È evidente che il geniale artista sta pensando a un’opera d’arte da realizzare… altrimenti cosa se ne farebbe di questa montagna di bottoni?

Ricordiamo infatti che Ai Weiwei, nel 2010, diede vita ad una imponente installazione alla Turbine Hall Tate Modern di Londra.

In quell’occasione Ai Weiwei fece scolpire e dipingere da 1.600 artigiani della città cinese di Jingdezhen, del sud della Cina, 100 milioni di piccolissimi semi di girasole in porcellana generando un paesaggio infinito, con il quale ha ricoperto il pavimento della Turbine Hall.

I semi di girasole hanno un significato particolare nella cultura e nella storia cinese. Nell’iconografia della rivoluzione culturale, Mao Tse-tung veniva spesso associato al sole e il popolo veniva spesso rappresentato nella forma di migliaia di girasoli che gli ruotavano attorno adoranti.

Per completare l’opera ci vollero ben 2 anni!

L’artista è noto per mostre insolite ed alternative, attendiamo di sapere con cosa ci stupirà questa volta, utilizzando 30 tonnellate di bottoni.

Post a comment