LA BELLEZZA CI SALVERA’?

Di Chiara Filipponi

Secondo noi di On Art è il caso di “salvarci” dalla calura estiva con tanta arte! Ecco una selezione delle mostre più particolari in giro per l’Italia e un suggerimento da leggere sotto l’ombrellone. Buona lettura!

 

Pistoletto e suo padre a Biella

“Padre e Figlio. Ettore Pistoletto Olivero e Michelangelo Pistoletto” è la mostra, a cura di Alberto Fiz, articolata in tre sedi emblematiche del territorio biellese: Palazzo Gromo Losa, storica dimora signorile restaurata e messa a disposizione della città dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Cittadellarte – Fondazione Pistoletto e Casa Zegna, sede dell’archivio storico e spazio espositivo dell’omonima fondazione.

Una selezione significativa di opere di Michelangelo Pistoletto accostate a quelle di suo padre Ettore Pistoletto Olivero, pittore realista: la mostra Padre e figlio propone un percorso fatto di riferimenti alla storia familiare e alla volontà di emancipazione. Dal ciclo sulla lavorazione della lana alle nature morte, per Ettore; dai quadri con fondo nero all’installazione Metamorfosi fino alla stanza con le parole “padre” e “figlio” intrecciate in un gioco di specchi, per Michelangelo. E poi gli incontri paradossali tra le due poetiche e i ritratti vicendevoli, più o meno convenzionali, che si scambiano i membri della famiglia.

Il percorso di Padre e Figlio si articola in un trittico di esposizioni. La prima tappa è Palazzo Gromo Losa. Intorno alle Nature morte di Ettore Pistoletto Olivero si sviluppa una vera e propria interazione sul tema del rispecchiamento.

Casa Zegna a Trivero è invece principalmente luogo di un omaggio a Ettore Pistoletto Olivero. Vengono esposti, per la prima volta in una mostra pubblica, i dipinti dell’artista risalenti al biennio 1952-1953, raffiguranti le tappe per la realizzazione della Panoramica Zegna, percorso ambientale voluto da Ermenegildo Zegna e ancora oggi integrato nel grande parco naturale dell’Oasi Zegna.

Il percorso si conclude a Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, il grande laboratorio di idee e progetti ideato nel 1998 da Michelangelo Pistoletto in un ex opificio tessile, dove il punto di partenza è la ricostruzione di Padre, figlio e creatività, una delle installazioni del ciclo Le Stanze, realizzato nel 1975 nella galleria Christian Stein.

INFO MOSTRA:
BIGLIETTI TRE SEDI
Intero: €10,00
Ridotto: €7,00
Biglietti in prevendita online sul sito www.liveticket.it/padreefiglio
ORARI
Palazzo Gromo Losa
Venerdì h 15.00-19.00
Sabato e domenica h 11.00-19.00
Aperto su prenotazione in altri orari per gruppi di min. 5 persone – costo della visita €75,00 + biglietti d’ingresso
Casa Zegna
Sabato h 15.00-19.00 | Domenica h 11.00-19.00 Martedì, mercoledì, giovedì e venerdì h 10.00-17.00 e sabato h 11.00-15.00 su prenotazione (gruppi di max. 25 persone – costo della visita €90,00 + biglietti d’ ingresso)
Cittadellarte – Fondazione Pistoletto
Sabato h 15.00-19.00 | Domenica h 11.00-19.00
Martedì, mercoledì, giovedì e venerdì h 10.00-17.00 su prenotazione (per gruppi di min. 5 persone)

Sito Web www.padreefiglio.it Email info@padreefiglio.it

 

Una mostra fuori dal comune: a Palermo Adalberto Abbate porta in mostra la storia della sua famiglia in un “museo di famiglia”

La mostra, inserita nell’ambito dell’VIII Settimana delle Culture, ripercorre la storia di famiglia dell’artista palermitano attraverso gli oggetti appartenuti ai suoi nonni. Nella cornice di Palazzo Mirto, tra i palazzi nobiliari più sontuosi della città. A emergere è una riflessione che nasce dal confronto tra due collezioni, lontane per tempo, spazio e status: da una parte le “cose di valore” (le collezioni del museo), dall’altra il “valore delle cose”, che per l’artista è legato ai ricordi e alla storia della propria famiglia.

Da un lato i Filangeri, tra le più antiche e potenti famiglie nobiliari della storia siciliana, dall’altro i Lotà-Raia, famiglia della piccola borghesia palermitana. Cos’hanno in comune? Poco o nulla, sebbene a mettere in dialogo le loro storie ci abbia pensato Adalberto con Family Connection, la mostra in corso al Museo di Palazzo Mirto a Palermo, dove un tempo dimoravano i Filangeri. Servizi da tè, caffettiere rivisitate ad arte, fotografie, ceramiche logorate dal tempo, soprammobili (anche) dal gusto kitsch, immagini sacre, utensili in plastica appartenuti a Stefano Lotà e Giuseppa Raia, nonni materni di Abbate, vengono intercalati dall’artista tra le collezioni esposte a Palazzo Mirto, creando confusione, scambi, cortocircuiti temporali ed estetici, giochi di rimandi e strani rebus.

INFO MOSTRA:

Adalberto Abbate – Family connection

Dal 10/05/2019 al 30/06/2019

Spazio espositivo          PALAZZETTO MIRTO, Via Lungarini 9 – Palermo – Sicilia

 

Giorgio de Chirico a Torino

Giorgio de Chirico alla GAM di Torino, che celebra non solo il talento dell’artista ma anche la sua influenza nei confronti delle generazioni successive.

Giorgio de Chirico. Ritorno al Futuro ripercorre la carriera dell’artista di origini greche, ponendo l’accento sul debito delle generazioni successive nei riguardi di uno dei capisaldi della Metafisica. Il mondo tratteggiato da de Chirico, affollato di oggetti di uso comune, scatole, giocattoli, cavalletti e squadre, diventa un ricco repertorio pop per le nuove generazioni, che riconoscono nell’artista un innovatore, emblema della modernità.

La metafisica di Giorgio de Chirico, nella sua visione originaria e futuribile, ha influenzato atteggiamenti e generi differenti, non solo nel campo delle arti visive, ma anche della letteratura, del cinema, delle nuove tecnologie digitali, arrivando fino a confini inattesi come videogiochi e videoclip, in un interesse globale che va dall’Europa agli Stati Uniti fino al Giappone.

In questo contesto si inserisce la nuova attenzione per il periodo della neometafisica di de Chirico (1968-1978), che rappresenta allo stesso tempo un ritorno e una nuova partenza, una fase di nuova creatività e un riandare verso l’immagini del proprio passato, attraverso un nuovo punto di vista e nuove soluzioni formali e concettuali. Non a caso, la neometafisica di de Chirico sembra già dialogare con la pop art e con l’arte internazionale, in particolare americana, e in quegli anni proprio Andy Warhol dichiaratamente riconosceva in de Chirico uno dei suoi precursori, e gli rendeva omaggio con un celebre ciclo di opere in cui presentava una metafisica rivisitata e seriale.

 

INFO MOSTRA:

Dal 19 aprile al 25 agosto 2019

ORARI Da martedì a domenica: 10.00 – 18.00 Lunedì chiuso
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura

BIGLIETTI Intero € 12,00 | Ridotto € 9,00
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
SINGOLI E GRUPPI  www.ticketone.it
Call center e info line: 011 0881178 mail: gruppiescuole@tosc.it
(dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00 sabato dalle 9.00 alle 13.00)

 

Per gli amanti della fotografia…

Le foto di Letizia Battaglia alla Casa dei Tre Oci di Venezia

Alla Casa dei Tre Oci fanno tappa le foto di una tra le prima donne fotoreporter in Italia. La mostra d’arte “Letizia Battaglia – Fotografia come scelte di vita” sarà aperta al pubblico fino al 18 agosto 2019, nel celebre palazzo veneziano alla Giudecca. L’evento, curato da Francesca Alfano Miglietti, e organizzato da Civita Tre Venezie.

L’esposizione presenta 300 fotografie, molte delle quali inedite, che rivelano il contesto sociale e politico nel quale sono state scattate. Il percorso espositivo, ordinato tematicamente, si focalizza su quegli argomenti che hanno costruito la cifra espressiva più caratteristica di Letizia Battaglia, che l’ha portata a fare una profonda e continua critica sociale, evitando i luoghi comuni e mettendo in discussione i presupposti visivi della cultura contemporanea.

I ritratti di donne, di uomini o di animali, o di bimbi, sono solo alcuni capitoli che compongono la rassegna; a questi si aggiungono quelli sulle città come Palermo, e quindi sulla politica, sulla vita, sulla morte, sull’amore e due filmati che approfondiscono la sua vicenda umana e artistica. Quello che ne risulta è il vero ritratto di Letizia Battaglia, una intellettuale controcorrente, ma anche una fotografa poetica e politica, una donna che si è interessata di ciò che la circondava e di quello che, lontano da lei, la incuriosiva.

La fotografia l’ho vissuta come documento, come interpretazione e come altro ancora […]. L’ho vissuta come salvezza e come verità. Io sono una persona – afferma Letizia Battaglia – non sono una fotografa. Sono una persona che fotografa. La fotografia è una parte di me, ma non è la parte assoluta, anche se mi prende tantissimo tempo”.

INFO MOSTRA: 

Orari

Tutti i giorni 10-19 (chiuso il martedì)

Info

tel. +39 041 24 12 332; info@treoci.org

hashtag #treoci; #letiziabattagliatreoci #fotografiacomesceltadivita

Biglietti

12,00 € intero

10,00 € ridotto

 

Concludiamo suggerendovi una interessante lettura estiva dal titolo “Verso la bellezza”, breve testo inedito dello scrittore francese David Foenkinos che riporta al centro il potere salvifico dell’arte.

Verso la bellezza è un romanzo che tenta di mostrare come l’arte possa essere una consolazione. All’inizio del libro, il personaggio principale decide di rifugiarsi in quello che ritiene essere il luogo della bellezza: il Musée d’Orsay a Parigi. Ha vissuto un dramma – lo si scoprirà molto più avanti – e cerca di cicatrizzarlo attraverso la contemplazione delle opere, quelle di Modigliani in particolare. Questo personaggio, Antoine Duris, è uno specialista del pittore italiano e si ritrova a fare il semplice guardasala. Jeanne Hébuterne, la musa di Modigliani, diventa come una collega per lui.

Antoine Duris, l’eroe di Verso la bellezza, troverà la forza per riprendersi stando semplicemente di fronte a opere che lo toccano nel profondo. Allora riuscirà a tornare sulle tracce del dramma da cui è fuggito. Se l’arte può consolare, può anche guarire. Si tratta di una conversazione con l’estetica, e da questa unione può nascere un’elevazione che permette di superare i dolori.

 

È tutta la speranza che possiamo riporre nella bellezza.

 

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