ATTINGERE LE IMMAGINI DA INTERNET È LECITO?

Di Marina Isaia

Spesso si ritiene che quanto si trova e si preleva da internet, foto ed immagini comprese, sia liberamente utilizzabile.

Si pensa: “… è su Google quindi è di tutti …” nulla di più sbagliato!

Ciò che conta non è il mezzo di diffusione ma il contenuto diffuso che può essere protetto da copyright.

In Italia esiste una normativa che tutela il diritto d’autore e distingue le immagini in:

  • opere fotografiche;
  • fotografie semplici;
  • riproduzioni fotografiche.

Le prime si caratterizzano per l’aspetto creativo e l’impronta dell’autore di tal che sono considerate come le altre opere creative (ad esempio quelle musicali) ed i relativi diritti di utilizzazione economica si protraggono per 70 anni dopo la morte dell’autore.

Le fotografie semplici sono quelle che mancano dell’aspetto creativo (ad esempio quelle che ritraggono persone od aspetti della vita quotidiana) e assicurano invece all’autore il diritto esclusivo di riproduzione e diffusione per un periodo pari a venti anni. Dovrà essere riconosciuto all’autore un equo compenso qualora sia specificato il nome di chi detiene i diritti di utilizzazione economica, l’indicazione dell’anno di produzione della fotografia, il nome dell’autore dell’opera d’arte fotografata.

Diversamente, ovvero senza queste indicazioni, le riproduzioni fotografiche non si considerano abusive e si possono liberamente utilizzare.

Certo la legge è chiara ma non così la realtà dei fatti.

Sono infatti diffuse le controversie tra gli autori delle foto o delle agenzie per cui lavorano e coloro che utilizzano le immagini, controversie che possono portare alla richiesta di rimozione dell’immagine e di risarcimento del danno.

Pertanto, è vivamente consigliato citare sempre la fonte delle immagini utilizzate e il nome dell’autore, anche se ciò non è sempre sufficiente a soddisfare le legittime pretese del fotografo.

 

Comunque, se vogliamo stare veramente tranquilli, possiamo reperire le immagini da siti specializzati in immagini royalty-free, come Pixabay o Shutterstock, che contengono archivi con immagini liberamente utilizzabili o con licenze limitate, divise per genere e categorie.

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