PERSEFONE

Di Chiara Filipponi

Tra arte e mitologia – Persefone.

La dea protagonista dell’appuntamento con le divinità greche di questo mese è Persefone, divinità dalle molte contraddizioni e sfaccettature. Infatti, pur essendo regina dell’Ade, essa non si sentì mai parte del suo regno, e la sua esistenza si consumò fra lunghe attese e la nostalgia per la sua terra d’origine. Solitamente associata a sua madre Demetra per il culto dei Misteri Eleusini, le due dee erano venerate come patrone della flora e dell’agricoltura, e, per estensione, della Natura e delle stagioni. I greci credevano che la venerazione di queste divinità avrebbe aperto loro la strada per l’aldilà.

 

La nascita

L’origine del mito di Persefone è incerta, seppur antica e legata a culti per la fertilità dei campi. Essa viene sempre associata, come detto, all’Oltretomba e alla primavera: la conciliazione degli opposti trova in lei la sua completezza. Secondo la gran parte dei miti che la riguardano, Persefone sarebbe figlia di Zeus e di Demetra. In altre versioni del mito, Persefone e Zeus concepirono Dioniso, dio dell’ebbrezza.

 

Mito del Ratto di Persefone

Il mito più noto riguardante la dea è quello relativo al suo rapimento per mano di Ade, dio degli Inferi. Il racconto, che viene ripreso sia da Esiodo nella Teogonia sia da Omero nell’Inno a Demetra, descrive la dea come Kore, ancella della Primavera. Persefone, impegnata nella raccolta dei fiori insieme ad Artemide e Pallade, fu colta di sorpresa da Ade sbucato da un’apertura nel terreno. Il dio degli inferi la trascinò via con sé nell’Oltretomba. Il dio, infatti, era rimasto incantato dalla sua bellezza e temeva che la madre di Persefone, Demetra, non gliel’avrebbe mai concessa in sposa. Demetra, disperata per la scomparsa della figlia, si dedicò a una strenua ricerca con il sostegno della dea Ecate, patrona delle strade,  degli incroci e della magia. Non riuscendo a trovare la figlia, la pena di Demetra fu tale da spingerla a tralasciare i suoi doveri relativi alla cura e fertilità dei campi. Ciò provocò una terribile carestia e la terra precipitò in un lungo periodo di oscurità. Il dio sole, mosso a pietà dalla sofferenza di Demetra, le svelò il responsabile della scomparsa della figlia. Zeus, spinto da un lato dalle pene dei greci, afflitti da un lungo periodo di miseria e, dall’altro, dalle suppliche di Demetra, obbligò Ade a restituire Persefone al mondo dei vivi.

Ade si sottomise al volere del Re degli Dei, ma non senza aver prima intessuto un inganno. Infatti, egli convinse Persefone a mangiare dei semi di melograno, cosa che l’avrebbe costretta a tornare ogni anno nell’Oltretomba, poiché coloro che avessero assaggiato il cibo degli Inferi sarebbero stati costretti a ritornarvi per metà di ogni anno.

Hermes, oppure, secondo altre versioni, Ecate, riportò sulla terra la dea; tuttavia, grazie alle trame di Ade, essa fu costretta a ripiombare negli Inferi come detto. Nei mesi della sua assenza la sofferenza di Demetra era tale da portare il gelo e da far precipitare la natura in un sonno che solo il ritorno di Persefone, dea della Primavera, avrebbe potuto interrompere.

 

Mito di Orfeo ed Euridice

La storia narra di una coppia di giovani sposi innamorati, Orfeo ed Euridice, separati dall’invidia di un figlio di Apollo, Aristeo. Quest’ultimo vessava Euridice con le sue attenzioni indesiderate, al punto tale che un giorno, nel tentativo disperato di sfuggirgli, la donna inciampò e fu morsa da un serpente. Il veleno dell’animale la uccise, e ciò fece precipitare il suo consorte in una disperazione senza fine. Il dolore di Orfeo fu tale da spingerlo a recarsi negli Inferi nel tentativo di recuperare la sua sposa morta prematuramente. Egli, grazie al suo canto, riuscì a farsi strada nell’Oltretomba fino a giungere al cospetto di Persefone e di Ade. La regina degli Inferi, forse grazie alla sua esperienza di dolorosa separazione da ciò che più amava, fu mossa a pietà dall’amore del giovane per la sua sposa e gli concesse di ricondurla nel mondo dei vivi, a patto di non voltarsi mai a controllare se Euridice lo stesse seguendo. Orfeo, una volta uscito dagli Inferi, si voltò a guardare la sua amata; tuttavia, ella ancora non aveva superato la soglia del mondo dei morti. I due amanti, sfortunatamente, non poterono riunirsi.

 

Misteri Eleusini

Il culto dedicato alle dee Demetra e Persefone e celebrato ogni anno nel santuario di Demetra ad Eleusi era fra i riti più importanti e segreti dell’Antica Grecia. Il fondamento di tali riti misterici derivava da preesistenti culti agrari e per l’abbondanza delle messi. I riti si dividevano in tre fasi, ripercorrendo il mito del ratto di Persefone. La prima fase, la discesa, simboleggiava il suo rapimento ed era seguita dalla fase della ricerca e, infine, da quella dell’ascesa, a rappresentare il ritorno di Persefone sulla terra. I misteri Eleusini furono particolarmente longevi, e i segreti che li riguardavano venivano tramandati di generazione in generazione e conservati gelosamente, poiché gli iniziati erano convinti che il tramandare tali riti gli avrebbe aperto la strada per l’aldilà.

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