DISTRUGGETE QUELLA TOVAGLIA!

Di Marina Isaia

I CASI GIUDIZIARI NEL MONDO DELL’ARTE

Il presidente della sezione specializzata in marchi e brevetti del Tribunale di Milano, Dott. Claudio Marangoni, in via cautelare ed urgente, ha inibito a Coin, grandi magazzini, di ulteriormente produrre o commercializzare la tovaglia denominata “Twill”, in tutte le sue varianti dimensionali e di colori, che riproduceva un famoso disegno di Gio Ponti, noto architetto e designer, “Eclissi”, apparso sulla copertina del marzo 1957 della rivista Domus.

Nella tovaglia commercializzata da Coin in due diverse dimensioni, era ripreso il disegno che in forma stilizzata e geometrica utilizzava semicerchi contrapposti ad alludere al fenomeno celeste.

Ricordiamo che Gio Ponti, è stato un designer italiano fra i più importanti del dopoguerra, venuto a mancare nel 1979.

La particolarità di questa pronuncia è che il Tribunale ha ritenuto valido il diritto d’autore sul disegno, classificato non come oggetto di design, ma come opera figurativa. Cioè il Tribunale è intervenuto a tutela del disegno non come oggetto di design ma come una specie di opera d’arte, come se fosse un quadro.

Perché il disegno recita il provvedimento “…è del tutto apprezzabile e rilevante in sé a prescindere da eventuali successive utilizzazioni seriali, ed è stato più volte citato in libri, pubblicazioni e mostre, e anche ripreso per gli esterni della villa Planchart di Caracas…”

Sulla base di questa considerazione è stato accolto il ricorso presentato dagli eredi Ponti, sebbene la difesa di Coin avesse osservato che la copertina del 1957 era la foto di una stoffa, pertanto il disegno non era un’opera d’arte ma anzi nasceva destinato ad una riproduzione seriale per il pubblico quindi avendo un livello di creatività molto modesto.

Il Tribunale ha dunque stabilito, con ordinanza del 13 luglio 2020, che Coin pagherà 50 euro di sanzione per ogni tovaglia che dovesse ancora vendere con l’indebito utilizzo di “eclissi”.

 

 

Post a comment