UNA BANCA RIVALUTA L’ARTE

Di Gianna Ganis

L’operazione condotta recentemente da Intesa San Paolo ha determinato una   vera rivoluzione nel bilancio della banca: il meglio del suo ricchissimo patrimonio artistico è entrato a far parte delle attività strutturali   dell’istituto stesso compiendo una vera legittimazione dell’Arte da parte del mondo della finanza.

L’ultimo bilancio di una delle principali banche europee ha dato importanza ai valori delle proprie opere d’arte finora considerate in subordine rispetto ad altri beni patrimoniali facendole diventare veri e propri asset del patrimonio del gruppo. Per la prima volta infatti Intesa San Paolo ha aggiornato ai valori di mercato la sua collezione d’arte. Alle 3500 opere top (su un patrimonio di 30.000) è stato attribuito un valore che ammonta a 271 mil di euro e l’intera operazione ha riguardato beni artistici di una vasta collezione che spazia dall’archeologia all’arte contemporanea dal valore complessivo di 850 mil.

Tutto questo sconfinato patrimonio ora sistematizzato, contabilizzato e soprattutto rivalutato correttamente è frutto di un processo di aggregazioni, fusioni, incorporazioni di circa 250 istituti i quali hanno portato in dote collezioni di valore che si sono sommate alle originarie.

Per operare correttamente indispensabile dunque costituire in seno alla Banca, una struttura dedicata, con competenze specialistiche, la Direzione centrale Arte, Cultura e Beni Storici: «La nostra struttura, spiega Michele Coppola, raccoglie competenze diverse e trasversali, maturate sia in ambito aziendale che in altri contesti. Siamo oltre 60 tra manager, architetti, storici dell’arte, conservatori, archivisti, contabili, professionisti della comunicazione e del marketing culturale. A questi si aggiungono più di 100 giovani storici dell’arte che lavorano all’interno delle Gallerie d’Italia per l’accoglienza e le visite guidate.”

Il martirio di Sant’Orsola, Caravaggio, opera d’arte facente parte della collezione Intesa San Paolo.

 

Dal punto di vista metodologico queste le quattro macro categorie adottate per le rivalutazioni in base a criteri quali valenza storico-artistica, stato di conservazione, rilevanza economica :

  • Opere di pregio storico artistico- spesso con dignità museale certificata dal MIbact e mercati di riferimento internazionali
  • Beni con funzioni decorative e di rappresentanza- dipinti e arredi di buon livello
  • Opere e arredi in spazi non di rappresentanza-spesso stampe e opere grafiche, valori molto contenuti
  • Opere d’arte immobili –opere non asportabili dagli edifici storici che contribuiscono al valore economico degli immobili (affreschi, stucchi, decorazioni..)

Considerando inoltre che Intesa San Paolo possiede ben tre sedi museali quali le Gallerie d’Italia di Milano, Napoli e Vicenza, ospitate in palazzi storici della banca e visitate da 500 mila persone nel 2017, va rimarcato, proprio sul piano dell’impegno culturale dell’istituto che le mostre realizzate vengono prodotte interamente con opere di proprietà affidandone la curatela agli studiosi più prestigiosi per materia.

I 30.000 beni artistici a cui attingere per le diverse esposizioni ed eventi realizzati, spaziano dall’antico al contemporaneo con eterogeneità di generi supporti: ci sono infatti migliaia di dipinti, sculture, disegni, incisioni, fotografie stampe, reperti archeologici, libri e codici antichi senza trascurare arredi e arazzi.

Ricordiamo inoltre che solo 5 colossi bancari mondiali hanno operato con modalità simili rispetto alle proprie collezioni: Deutsche Bank, la Caixa e UBS in Europa  Bank of America  e JP Morgan in USA.

In ultima analisi Il patrimonio culturale di Intesa Sanpaolo, valorizzato e condiviso con la collettività, è stato perciò di stimolo per un ben più vasto piano strategico di salvaguardia e valorizzazione, in collaborazione con il settore pubblico, del patrimonio storico artistico nazionale, mentre il patrimonio intangibile di conoscenze e strumenti di valutazione messi a punto in quest’occasione da Intesa Sanpaolo non solo potrà essere condiviso con altre realtà analoghe ma è diventato una componente fondamentale della missione di responsabilità morale e civile che Intesa Sanpaolo si è da sempre assegnata.

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