L’ABC dei MUSEI

Di Gianna Ganis

INAUGURIAMO una NUOVA RUBRICA.

In sintesi dal Giornale dell’Arte

L’ ABC dei MUSEI

 

Ogni nuova newsletter mensile, seguendo l’ordine alfabetico, tratteremo almeno quattro aspetti relativi alla funzione, fruizione e scopi dell’istituzione museale.

Attenzione: il meno è più. Nella fisiologia umana stimoli inizialmente potenti con il passare del tempo si affievoliscono e non vengono più percepiti. Questa osservazione si riscontra facilmente nelle mostre: un visitatore riesce a rispondere solo a un cero numero di oggetti così nel corso di una visita, che potrebbe durare un’ora (trascorsa la quale subentra la stanchezza visiva)  dovrebbero essere esposti non più di 80/100 oggetti significativi.

Bilanciare: massima varietà e coerenza. L’obiettivo di ogni mostra dovrebbe consistere nell’aumentare l’esperienza del visitatore attraverso diversi strumenti e mezzi espressivi organizzati però con chiarezza e coerenza.  Solo così si potranno realizzare mostre che siano veramente comprensibili offrendo al pubblico un contesto ricco in cui ammirare l’arte in modi diversi.

Cultura: la cultura non è uno spot ma lavoro quotidiano. P. Daverio. Il Museo non è un’impresa che fa intrattenimento: è un’istituzione per l’apprendimento informale. Aiuta i suoi utenti ad acquisire una maggiore consapevolezza del patrimonio culturale e a partecipare più attivamente al mondo in cui vivono senza alcun approccio elitario o esclusivo. L’accesso alla cultura e all’apprendimento è un bisogno fondamentale e un diritto umano.

Dislocazione/esposizione: i mezzi interattivi negli spazi espositivi. Possono interagire con i singoli visitatori, sono utili per superare molte difficoltà ma vanno usati con attenzione per stimolare la comprensione delle opere d’arte e non per sminuire l’esperienza dell’oggetto reale. Ovviamente questa prescrizione non vale per i musei nei quali la componente narrativa è predominante sugli oggetti in esposizione.

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