Di Marina Isaia
Il presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano sottolinea:
«l’importanza del ruolo dell’avvocatura nel combattere la contraffazione così come in ogni altro settore in cui sia necessario garantire la qualità e lealtà dei rapporti tra le parti». «Siamo l’unico Ordine in Italia che ha una commissione con questo oggetto, attualmente facciamo formazione e vorremmo aiutare il Tribunale a catalogare e archiviare i “corpi di reato d’arte” alcuni autentici e altri no e mai reclamati, di cui sono pieni i sotterranei del Palazzo di Giustizia»
Il mercato della contraffazione di opere d’arte, soprattutto quello dell’arte contemporanea, perché più di altri attrae capitali da collezionisti privati e per via delle caratteristiche intrinseche delle opere più facilmente imitabili con garanzie di successo almeno iniziale, è in forte ascesa.
Le statistiche ci dicono che i falsi di arte contemporanea nel 2018 sono stati il 70% circa del totale dei beni contraffatti sequestrati (791 su 1.027).
Ricordiamo che l’articolo 178 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, persegue non solo chi pone in circolazione, commercializza o detiene per farne commercio opere falsificate, ma anche chi ha dichiarato autentica un’opera d’arte mediante pubblicazioni, perizie o apposizione di timbri, etichette o qualsiasi altro mezzo atto allo scopo, pur essendo consapevole della sua falsità.
Va da se che quando scattano le indagini da parte della Guardia di Finanza o dei Carabinieri del Nucleo di Tutela Patrimonio Culturale coinvolti sono numerosi soggetti, con posizioni diverse, ed il reato più frequentemente contestato è quello di associazione per delinquere dedita alla contraffazione e alla commercializzazione di opere d’arte false.
Certo le indagini richiedono una complessa ed articolata attività investigativa che si protrae, proprio per l’oggettiva difficoltà, anche per anni, e con esiti spesso contrastanti.
Mostre vere con quadri falsi, privati ingannati, soldi rubati, oggi il falso d’autore viaggia e si vende bene.
Elevati e facili guadagni a fronte di un impegno realizzativo modesto rendono l’azione criminale tutto sommato semplice, con un rischio di sanzioni penali di modesta entità, comminate, quando possibile, al termine di procedure di verifica farraginose.
Il contributo degli avvocati, in questo ambito, potrebbe essere quindi determinante.
Gli avvocati, quale presidio di legalità, poiché professionisti forniti di competenze trasversali che presuppongono anche una forte competenza interdisciplinare, possono fare la differenza e dare un grosso contributo alla tutela del nostro patrimonio artistico/culturale.